1979

Traces d’un rêve élaboré avec

des éléments antérieurs, 1979

Bartolini sogna ancora una volta: in questo

caso, di volare sul mare, sulla superficie increspata

delle onde su cui vede stagliarsi la

propria ombra. Pensava a triangoli, in quella

fine di marzo – come lui stesso scrive – e

spesso al mare, «e pensavo anche ad una piccola

emulazione fra certi piccoli kleenex imbevuti

di colore (le prime pagine di SOFT)

e le onde del mare. Finché, aspettando un

sogno, il sogno arrivò: un sogno elaborato

con elementi anteriori». Tutta questa attività

onirica si estrinseca nel libro. Su questo blu,

infatti, all’inizio, emerge un tassello, lo strappo

di un’immagine: si tratta di un gabbiano.

Il testo poetico di Bartolini, in francese, si

alterna poi al motivo del triangolo, altro elemento

ricorrente all’interno del suo lavoro.

Ad apparire, nell’ordine: un’opera costituita

da un triangolo formato da un grande kleenex

posto sul pavimento; un triangolo disegnato;

un triangolo nel senso di un’appropriazione

da parte dell’autore di un angolo di spazio in

cui collocare un’opera dalla forma piramidale.

Qualche settimana successiva al sogno, un’amica,

Maria, gli regala una cartolina postale ricevuta

dal Belgio; ed ecco aggiungersi un altro

elemento a completare la scena, e di conseguenza

il libro: l’immagine di una barca che

solca il mare con dei gabbiani in volo.

 

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Traces d’un rêve élaboré avec des éléments antérieurs, 1979; Galleria Michele Lachowsky, Bruxelles.

Traces d’un rêve élaboré avec des éléments antérieurs, 1979; Galleria Michele Lachowsky, Bruxelles.