È un intero ciclo di opere a prendere forma nel 1980 attorno alla figura di Asterione, nome proprio del minotauro che, come nel racconto La casa di Asterione di Borges, si aggira dilaniato dall’angoscia e dalla solitudine nel labirinto costruito da Dedalo, metafora della ricerca di identità in un mondo ormai privo di centro.
Un nuovo libro d'arista Perciò nelle strade della notte perdurano gli ori della tua ombra esce per le ediziono Ottenhausen Verlag
La prima esposizione di quell’anno è da ‘t Venster a Rotterdam, cui fanno seguito la partecipazione alla rassegna I nuovi nuovi, curata da Renato Barilli per la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, e alla 39a Biennale di Venezia su invito di Vittorio Fagone, dove Bartolini presenta un’installazione intitolata Perciò nelle strade della notte perdurano gli ori della tua ombra.
Altrettanto importante è la sua presenza fra gli artisti di Magico Primario, esposizione curata da Flavio Caroli per il Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Inoltre partecipa a o sole mio, Kunstlerhaus Hamburg, a cura di Hella Berent, Wolgang Woessner, Fried Rosenstock, catalogo con testi di Hella Berent, Inniger Schiffbruch, Pier Luigi Tazzi. Il lavoro su Asterione troverà nuove formulazioni per la Biennale di Parigi e per Italian Wave, organizzata da Francesca Alinovi e Roberto Daolio presso la Holly Solomon Gallery di New York.
Perciò nelle strade della notte perdurano gli ori della tua ombra, 39. Biennale di Venezia, 1980.
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro, 1979; tempera e collage su carta paglia, 273x88 cm